L’ACNE E LE TERAPPIE NON ANTIBIOTICHE

Quello che sicuramente non vedrete mai negli accampamenti di Rom o nei campi profughi sono gli adolescenti e i giovani affetti da acne. E invece nelle nostre città civilizzate ce l’hanno tutti. Dico tutti, ed è approssimativamente vero. Oltre il 90% degli individui che vivono nei Paesi occidentali ed occidentalizzati soffre di eruzioni acneiche, in una fase della vita. Gli adolescenti, si sa, sono quelli messi peggio ma negli ultimi decenni il problema si è esteso anche agli adulti, soprattutto alle donne. Oggi il 40% delle donne tra i venticinque ed i quarant’anni soffre di acne. Per oltre cinquant’anni abbiamo accettato la vecchia teoria patogenetica: eccesso di androgeni, eccessiva produzione di sebo dalle ghiandole sebacee cutanee, iperattività del Propionibacterium Acnes ed una sgradevole risposta immunitaria a base di globuli bianchi (pus). In realtà, pero’, gli androgeni non c’entrano nulla e nemmeno la densità di Propionibacterium Acnes. Infatti, nelle cisti e nei focolai purulenti, oltre al Propionibacterium Acnes, si trovano molte altre specie di germi, quasi tutte specie normalmente rappresentate sulla cute umana sana. Inoltre in molti focolai non si riscontra la presenza di Propionibacterium Acnes. Il fatto che gli antibiotici, sia quando vengono applicati topicamente sia quando vengono somministrati per os, migliorino il quadro clinico dell’acne ha avvalorato la teoria del Propionibacterium Acnes e continua a farlo. Gli antibiotici sono i farmaci più comunemente prescritti per la cura dei brufoli e moltisdimi pazienti li assumono per mesi, se non per anni. Gli antibiotici, però, oltre alla flora cutanea, alterano anche quella intestinale e quindi anche l’efficacia del sistema immunitario, che, come è stato dimostrato di recente, dipende dalla sua interazione con il microbiota intestinale. E’ probabile, quindi, che, in seguito a massicce e protratte somministrazioni di antibiotici, le cellule del sistema immunitario localizzate nella cute vadano incontro a delle alterazioni funzionali che comportano una ipersensibilità ad alcuni germi della cute, incluso il Propionibacterium Acnes, per cui scatenano una reazione patologica contro la flora cutanea commensale. Proprio da questa reazione co-immune dipenderebbe la comparsa delle lesioni acneiche. Basta antibiotici per la cura dell’acne e dei brufoli, quindi. Le terapie non antibiotiche sono da preferire.

 

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